Abitare un edificio di buona qualità porta certamente, oltre ad un risparmio energetico, anche al miglioramento del comfort.
La valutazione del comfort di un determinato ambiente interno dipendono sia da fattori soggettivi, come il vestiario o l’attività, sia da parametri fisici oggettivi dell’ambiente:
- la temperatura dell'aria;
- l'umidità relativa all'aria;
- l’aria in movimento.
E' confortevole una temperatura interna compresa tra 20 e 22 °C e un'umidità tra il 40 e il 60 %.
La velocità dell’aria consigliata è 0,10/0,15 m/s in inverno e 0,25 m/s in estate.
L'altro fattore importante è la temperatura delle superfici.
Avere una casa ben isolata termicamente significa anche non avere delle superfici fredde intorno a sé.
La temperatura che noi percepiamo non è solo quella dell'aria intorno a noi ma una media delle temperature dell'aria e delle superfici che ci circondono. Questo fa si che avere delle pareti calde significa stare bene anche con una temperatura ambiente di 18-20 °C anziché 20-22 °C.
Si raggiunge un comfort abitativo quando, ad esempio, con un temperatura interna di circa 20°C, si ha una temperatura delle pareti di circa 16 °C.
Se a differenza ci sono dispersione energetiche soprattutto nei punti critici “Ponti termici“ per compensare le perdite di calore attraverso le pareti sarà necessario aumentare la temperatura all'interno dell'ambientale con la conseguenza che per ogni grado in più il consumo energetico cresce circa del 6-7 %.
Isolamento acustico, termico e anti-vibrazione sono caratteristiche fondamentali quando si tratta di massimizzare il comfort e conseguire una maggiore efficienza energetica.
La scelta del materiale coibente è fondamentale per il raggiungimento di questi obiettivi richiedendo una cura ed attenzione maggiore, senza dimenticare che occorre considerare anche la traspirabilità dell’involucro edilizio.
Infatti molti materiali isolanti, che pure hanno caratteristiche interessanti in regime stazionario (ipotesi di temperatura media esterna ed interna costanti), mostrano dei limiti nel regime dinamico, vale a dire che si tenga conto della variazione giornaliera della temperatura, specialmente nel periodo estivo.
Per questo il materiale isolante non va pensato come un materiale in grado di proteggerci solo dal freddo ma anche contro il calore specie in estate dove le facciate o le coperture soleggiate possono raggiungere una temperatura di 70/80 °C per diverse ore durante l’arco della giornata provocando la sfasamento termico temporale, cioè il tempo necessario affinché picco massimo della temperatura esterna attraversi completamente il componente edilizio producendo un picco massimo della temperatura interna.